Su questo progetto

TRAME DISTORTE

Il vuoto generato dalla ordinata struttura urbana a maglia, impone di dover agire entro margini definiti dal tessuto edilizio circostante.

L’idea di opporre a tale “rigidezza strutturale”, rispettandone comunque la conformazione definita dell’’invaso, una ricerca di fluidità organica di percorrenza di tale luogo, ha dato origine alle scelte progettuali per la nuova configurazione del vuoto urbano. 

E quindi nella seriale continuità della struttura urbana ortogonale si è voluto, con il nuovo assetto,

“interrompere” tale processo formativo generando così un punto di “frattura”.

L’osservatore posizionato su ogni punto d’origine, di questo ‘sistema cartesiano’, sviluppa coni visivi differenti da cui trae forma il percorso longitudinale predominante, con sovrapposizioni ed intersezioni. 

I coni visivi sono traiettorie di percorsi fisici e mentali che strutturandosi, si deformano e legano gli elementi che compongono lo spazio in tutte le direzioni e soprattutto lungo l’asse principale, longitudinale.

L‘orditura così ottenuta è gerarchizzata attraverso operazioni di sottrazione, addizione, incisione del suolo e assi verticali deformati. 

Ne risulta un sistema di segni, placche e schegge che riconfigurano e modellano il sistema delle quote di percorrenza, moltiplicandone texture, trame, accessi e quindi le differenti possibilità di impiego della superficie. 

Il ‘sistema del verde’ assume una connotazione variegata per tipologia, forma e colori,

alle differenti scale a partire da piccole aree sino a comprendere estese e fitte porzioni. 

Si alternano in questo modo alberi, arbusti, siepi e superfici a prato. 

Un continuo mutamento di colori e volumi, dove, con il trascorrere del tempo e con l’alternarsi dei cicli stagionali, impiantano una qualità specifica e singolare.

Alle diverse quote sono previsti percorsi verdi e pavimentati, che consentono di percorrere

lo spazio a diverse velocità e intercettano le grandi aree dedicate alla sosta e altre attività all’aperto.