Premio Raffaele Sirica
Concorso di idee per la progettazione di un “Ostello Circolare”
La via degli architetti
Su questo progetto
Segnare nel paesaggio e nella memoria i nostri spostamenti, i nostri passaggi. Percorrere le linee che sgretolano i muri della separazione nel misterioso viaggio della vita.
Ogni “cammino” è una linea che attraversa luoghi e paesaggi dalle diverse connotazioni e vocazioni. L’inserimento di elementi architettonici lungo questa linea richiede astrazione, relazioni ambigue che non contemplano la storia, ma se ne distaccano nella restituzione dell’immagine spaziale e nella riconoscibilità nel territorio. Diventano così elementi identitari di tutto il percorso. Il piano orizzontale della strada si deforma continuamente nel suo andamento, s’inclina, si curva, si spezza nelle diverse morfologie che incontra, si fa spessore.
Questo spessore è la nuova ARCHITETTURA: una grande scultura da vivere, adagiata nei luoghi. Un corpo chiuso, estraneo e destabilizzante, che attraverso l’interazione con il visitatore si apre e diventa ospitale e rassicurante. Una macchina “viva” che attraverso porzioni di pareti apribili, scorrevoli, rotanti, assume diverse connotazioni spaziali e funzionali, sottolineando un doppio gioco tra l’estraneità e l’appartenenza, tra l’imprevisto e il familiare.
Un “monolite”, un volume regolare che può essere istallato singolarmente o aggregato in diverse configurazioni che lavorano sul concetto di limite, di bordo, di ritmo e restituiscono diverse relazioni fisiche e percettive nei paesaggi. Con la sua altezza costante denuncia la morfologia dei luoghi e ne diventa protagonista. La sua pianta dalla forma regolare definisce spazi privati e poeticamente intimi.
La sua espressione formale è data dai due fronti portanti laterali, completamente opachi, e da due pareti apparentemente mute, incise e segnate dalle diverse texture del legno che come un grande sipario, nascondono la scena e invitano lo spettatore alla curiosità, all’immaginazione dell’altrove. I vuoti e le ombre nei prospetti, non sono dati da sottrazioni di materia, ma da traslazioni e rotazioni orizzontali e verticali che definiscono le aperture e gli ingressi. Il piano di copertura orizzontale è forato da un lucernario per l’illuminazione dall’alto, per la contemplazione del cielo, di giorno, e delle stelle la notte, a segnare il legame tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, tra materiale e immateriale, tra fisico e spirituale che rimanda a una dimensione altra. L’interno si configura come una scatola completamente vuota. Le pareti sono segnate dalle rigature che definiscono gli elementi apribili quali letti, scrivanie, piani d’appoggio, porte e finestre. Uno spazio flessibile e aperto capace di dare risposta alle diverse necessità degli utenti dalla singola persona alla famiglia.
Concept
Studio della forma
Prospetto e sezione
La metamorfosi